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Le fibre tessili di origine vegetale possono provenire da parti diverse della pianta: dai semi (come il cotone), dal fusto (come il lino), dalle foglie (come il sisal), e dal frutto (come le fibre di cocco).
Guarda il video realizzato dal Prof. P. D. Fischer oppure leggi l’articolo, e svolgi gli esercizi interattivi.
Se può esserti utile, scarica lo schema in formato pdf (Schema realizzato dal Prof. P. D. Fischer)
Fibre tessili Naturali Vegetali schema
Esercizi interattivi
Indica da quale parte della pianta proviene ciascuna fibra vegetale
Completa le frasi scegliendo il termine corretto tra quelli proposti
Le fibre tessili vegetali
Le fibre tessili di origine vegetale possono provenire da parti diverse della pianta:
- le fibre da semi, come il cotone e il kapok, si ricavano dalla peluria che circonda i semi
- le fibre liberiane, come il lino e la canapa, sono contenute nel fusto della pianta
- le fibre vascolari come il sisal vengono estratte dalle foglie dell’agave
- le fibre da frutto come le fibre di cocco si ricavano dagli scarti del frutto.
Il cotone
Produzione
Il cotone è una pianta erbacea della famiglia delle malvacee. Il suo frutto è una capsula che, giunta a maturazione, si apre in valve che contiengono molti semi ricoperti da una bambagia, una sorta di peluria che può essere di due tipi: il lint e il linter.
- Il lint è la peluria più lunga, può raggiungere i 6 cm di lunghezza, E’ utilizzata per produrre il filato di cotone.
- Il linter è formato da peli più corti. E’ impiegato soprattutto per la produzione di fibre tessili artificiali, come la viscosa.
Il clima adatto per la coltivazione del cotone è quello tropicale, caldo e con piogge abbondanti. I maggiori produttori di cotone sono la Cina, l’India, gli Stati Uniti d’America, il Pakistan e il Brasile.
Proprietà del cotone
Il cotone è la fibra naturale più utilizzata al mondo grazie alla sua igroscopicità, alla traspirabilità e alla sensazione di freschezza che si prova quando si indossa.
Il lino
Produzione
Il lino è una fibra tessile molto antica originaria dell’Egitto. Le fibre si trovano nel suo fusto, più precisamente nel libro: per questo motivo questi tipi di fibre sono dette liberiane.
Per preservare la lunghezza delle fibre, il lino viene estirpato dal terreno insieme alle radici. Le piante vengono essiccate e battute per eliminarne capsule e foglie. Con il processo di macerazione si elimina la pectina, una sostanza che tiene attaccata la fibra tessile al fusto legnoso. Infine con la maciullatura delle parti legnose e con la scollatura si liberano le fibre dalla pianta. Queste vengono poi pettinate per separare le fibre più lunghe da quelle più corte e per poter essere filate.
Proprietà
Il lino è usato per abiti estivi per il suo potere di assorbimento e per le sue proprietà isolanti e termoregolatrici. Inoltre è una fibra anallergica e molto resistente soprattutto alla trazione.
Altre fibre vegetali
Le altre fibre ricavate dalle piante sono:
- Il ramiè, che si ricava dal fusto dell’omonima pianta. È una fibra molto simile al lino, ma è più lucente. Viene utilizzata per tessuti pregiati perché i costi di lavorazione sono molto alti.
- La canapa, che si ricava dal fusto della Cannabis sativa. I filati che si ottengono sono meno fini del lino, ma si tratta di una fibra molto resistente.
- La iuta, che proviene dal fusto di piante del genere Corchorus coltivate soprattutto in Asia; è una fibra molto grossolana, utilizzata principalmente per tele da sacco, tappeti e imballaggi.
- Il sisal, che si estrae dalle foglie dell’agave, una pianta grassa originaria del Messico. Grazie alla rigidezza e alla resistenza delle sue fibre, viene usato per stuoie e spazzole.
- La fibra di cocco, che si ottiene dai filamenti che ricoprono il frutto della palma da cocco. Si usa per tappeti e stuoie.
- Il kapok, che si ricava da diverse piante che appartengono alla famiglia delle Bombacaceae. Le fibre che si ottengono dalla peluria che ricopre internamente la parete dei frutti e che ne contiene i numerosi semi, però, sono troppo corte per essere filate, quindi sono utilizzate principalmente per imbottire materassi, cuscini e divani.
Tratto da:
Tecnologia, progettazione, ambiente – S. Rosa,o, D. Cirilli, F. Guglielmi, N. Pertici – Zanichelli
Testo, schemi e video a cura del Prof. P.D. Fischer
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